Usando una metafora potremmo dire le tradizioni gastronomiche di un Paese sono il DNA della sua cultura, stratificata nei secoli. Non si può infatti parlare di cibo senza riservare un occhio di riguardo a tutti i suoi aspetti culturali: l’origine dei piatti, il loro nome, il significato di gesti e le consuetudini che ruotano attorno alla tavola non sono meno importanti degli ingredienti e delle fasi di preparazione di una pietanza. Il cibo é la forma culturale più istintiva che esista, è insieme un’esigenza di vita ed un linguaggio artistico che unisce uomini di ogni razza e religione.Una costante della storia dell’uomo, in grado di permeare qualsiasi forma espressiva: visiva, letteraria, musicale, cinematografica. Ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare questa sezione al rapporto tra cibo e cultura.
Dopo aver fatto un primo viaggio tra i migliori ristoranti di Milano dove mangiare è cosa seria, avervi fornito gli indirizzi giusti per la colazione, e suggerito i locali per l’aperitivo, è il turno dei migliori ristoranti di pesce a Milano. A differenza di quanto si possa pensare, non essendo propriamente sul mare,
Un piatto prelibato lo riconosci alla vista, al gusto e anche all’olfatto. Sappiamo bene che l’esperienza enogastronomica è per natura multisensoriale, e questa sua caratteristica è sempre più importante per i consumatori. Gli italiani, infatti, sono disposti a muoversi, a ricercare e anche a spendere pur di poter aggiungere una dimensione esperienziale a una
“La mano del cuoco, forse, nel nostro gioco metaforico, può essere paragonata a quella di un drammaturgo, che durante la stesura di un testo dosa le sue ispirazioni prima di servirlo al pubblico. Come un cuoco, può creare quasi dal nulla una ricetta o elaborarne una dai sapori tradizionali per appagare chi lo avrà
“Il salmone è fra i pesci più pregiati e ricercati, per le sue carni molto gustose, morbide e dal tipico colore rosato. Il valore commerciale, pertanto, è molto elevato, con una commercializzazione che interessa gli esemplari selvaggi – più pregiati e costosi, pescati con reti da posta – e quelli allevati, che costituiscono la
Dagli struffoli napoletani allo zelten trentino, dalle cartellate pugliesi al panone di Bologna, fino ai ricciarelli toscani: non c’è Natale senza dolci tradizionali. Ogni regione italiana ne ha di tipici (e sono tutti uno più buono dell’altro!), e nonostante spesso siano fatti con ingredienti semplici, quasi “poveri”, si rivelano ricchi di gusto. In Molise,
L’idea di mangiare cibi afrodisiaci ci alletta dagli albori della civiltà, accomunando – pur con indicazioni e credenze differenti – culture del mondo molto diverse tra loro. Come esistono cibi che fanno bene al cuore o ad altre funzioni dell’organismo, anche gli aspetti psico-fisici che favoriscono il benessere sessuale possono essere sostenuti e coadiuvati
Di Fabriano vi avevamo già parlato a proposito dei Vincisgrassi di Serena D’Alesio e di sua mamma Emanuela Della Mora. Ma non vi avevamo ancora svelato il lato più dolce del fabrianese, ovvero la produzione di miele di Luca Bianchi. Oggi vi raccontiamo la sua storia, quella di un giovane imprenditore che ha lasciato
Il Friuli Venezia Giulia è una terra ricca di tradizioni enogastronomiche dalla storia affascinante e dal gusto prelibato. Tra vini DOC, formaggi e salumi non c’è che l’imbarazzo della scelta per creare percorsi di degustazione ghiotti tutto l’anno. Come spesso accade, sotto Natale in tutte le case si assiste alla corsa ai fornelli
Il cibo è un elemento fondante per la costruzione dell’identità, sia quella individuale, familiare e più intima, che quella collettiva e nazionale. Partendo da qui si può comprendere meglio la ostalgie – una forma di nostalgia per il passato comunista nell’ex Germania Est e nei Paesi che furono parte del blocco orientale –
Non mancano sulla rete le ricette del siciliano timballo di maccheroni. Ogni tanto, tra loro, salta fuori il ferrarese pasticcio di maccheroni, ma è un’altra cosa. Sono ferrarese, credo di saperlo: ma leggendo la descrizione che del timballo siciliano ne fa Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo mi sembra di vedervi qualche somiglianza.
Regali e cibo sono in cima alla lista delle ragioni che porteranno le famiglie a spendere, in media, 549 euro durante le prossime feste natalizie. Il dato, riportato dalla ventiduesima edizione del Deloitte Xmas Survey 2019, ci colloca al di sopra della media europea e sottolinea come, in Italia, il Natale sia un importante
Decorare la tavola delle feste è una faccenda molto seria. Sappiamo tutti che l’atmosfera gioca un ruolo fondamentale per la riuscita di una cena quindi, non è mai troppo tardi per pensare a come apparecchiare la tavola a Natale. Noi maniaci del crafting, infatti, crediamo fortemente che qualche piccola decorazione studiata ad arte
State tranquilli, è arrivato. Il nostro articolo salva-vita con idee e suggerimenti per rispondere alla fatidica domanda: “cosa regalare a Natale a mia suocera?”. Scherzi a parte, sappiamo che nella lista dei regali ce n’è sempre uno più complicato degli altri, che necessita di un impegno e di una cura particolare, per il quale
La maddalena è una ‘focaccia’ dalla forma e dal gusto inconfondibili. Troverete una ottima ricetta, che si diverte anche a giocare con Alla ricerca del tempo perduto, su Il Giornale del Cibo. È diventata simbolo del ricordare, del riaffiorare improvviso del passato grazie una sensazione inattesa. Il passato infatti, per Proust, torna intatto, con
Plum-pudding letteralmente vuol dire budino alla prugna, anche se quest’ultima, nelle ricette che ho cercato sul web, non compare. E in ogni caso prepararlo è molto laborioso, perciò ometto la ricetta. Buona ricerca (e buona preparazione se, ostinati, vi avventurerete nella realizzazione di questo piatto). Alla tavola dei Buddenbrook era normale gustare un
C’è un piatto in cui, più che altrove, il Mediterraneo porta con sé i suoi profumi, le sue spezie, la sua storia, ma soprattutto i suoi pesci. Generalmente nota come zuppa, in alcuni casi lo è per davvero, mentre in altri si tratta di preparazioni asciutte, da condire con un brodo a parte. Abbiamo
Cosa succede durante una “cena narrativa”? Si consumano piatti provenienti da tutto il mondo, ma si ascoltano anche le loro storie, si scoprono le loro ricette e si conosce un po’ di più chi ha preparato i manicaretti. Questo il format lanciato lo scorso 22 ottobre a Palermo dal Centro Astalli, capofila del progetto
Quante calorie ci vogliono per far bene l’amore? Henry Miller non si sottrae a questa domanda. D’altra parte non ne può fare a meno: la fame lo perseguitava nella Parigi dei primi anni trenta del novecento che racconta in Tropico del Cancro. “Capito dai Cronstadt e anche lì mangiano. Galletto con riso selvatico. Fatto
Incolore, inodore e insapore: l’acqua è, per antonomasia, l’elemento privo di cromia, aroma e gusto. Eppure, numeri e fatti sembrano confutare questa tradizionale definizione. Gli italiani, dicono le ricerche, sono infatti al primo posto in Europa per il consumo di acqua in bottiglia e il 65,8% di loro dichiara di avere persino una marca
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