Già prima dell’emergenza sanitaria che ha colpito i Paesi di tutto il mondo, eravamo ben lontani dal raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda ONU 2030. Tra questi, garantire l’accesso a cibo sicuro, nutriente e sufficiente per tutte le persone e sradicare ogni forma di malnutrizione, come evidenziato dal rapporto FAO con i
Fare impresa agricola nelle aree rurali del Burundi, con un occhio di riguardo anche alla nutrizione con il sogno di contrastare la povertà assoluta in tutti i nuclei familiari coinvolti. Questo l’ambizioso obiettivo di BUSLIN, start up fondata nel 2015 dal dottore di ricerca André Ndereyimana e già premiata dalle Nazioni Unite in occasione
Siamo ancora distanti dal raggiungimento dell’obiettivo Zero Fame, previsto dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile che richiama tutti i Paesi del mondo a unire le forze per una serie di obiettivi comuni. Lo dichiara la FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura nel rapporto annuale The State of Food Security and Nutrition
Per “il suo impegno a migliorare le condizioni per la pace nelle aree di guerra e per la sua attività nell’opporsi all’uso della fame come arma di conflitti” il Premio Nobel per la pace di quest’anno è stato assegnato al World Food Programme (WFP), agenzia delle Nazioni Unite che si occupa della lotta contro
Ovunque nel mondo, nel 2019, si muore di obesità e si muore anche di fame. Questo, in sintesi, il drammatico quadro che emerge da Stato della Sicurezza Alimentare e della nutrizione nel mondo 2019, il rapporto annuale della FAO, che denuncia: “l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile Fame Zero entro il 2030 è sempre più lontano”.
La fame nel mondo, tra le sue cause, da sempre annovera le guerre, rispetto alle quali esiste uno stretto legame di interdipendenza, che vede queste due piaghe fomentarsi a vicenda. In occasione dell’edizione 2019 di Seeds&Chips – il summit internazionale dedicato al futuro dell’alimentazione – questo tema è stato toccato più volte, con
Knorr e World Food Programme (WFP) – il programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite- hanno lanciato la campagna “Share a meal” per combattere spreco alimentare e fame nel mondo. Al centro, la condivisione di un piatto anti-spreco attraverso una ricetta “svuotafrigo” e il sostegno al Programma “School Meals” del WFP, che fornisce pasti scolastici ai bambini
Secondo i dati 2016 della FAO, la fame nel mondo riguarda 815 milioni di persone e l’obiettivo di debellarla entro il 2050 non sembra, ad oggi, realisticamente raggiungibile. Per questo è quanto mai attuale, oltre che necessario, discutere di cibo di cittadinanza, tema da sempre al centro dei valori di CIR food e promosso all’interno di
805 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, mentre 1,3 miliardi di tonnellate di cibo – oltre un terzo della quantità prodotta – finiscono ogni anno nell’immondizia. I numeri dell’alimentazione che la FAO ci mette sul piatto in occasione del World Food Day (16 ottobre) sono contraddittori, come sempre: se la matematica non è
«Il problema della fame nel mondo non è una questione di risorse, ma di diritti fondamentali dell’uomo». Ad affermarlo e a proporlo come oggetto di dibattito tra i piani alti della politica è Stefano Rodotà durante il Festival della Filosofia tenutosi a Modena dal 18 al 20 settembre. Nell’incontro dedicato a “Cibo, fame e diritti”
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