Lo sfruttamento assume sfumature ancor più violente quando ne sono protagoniste le donne: invisibili tra gli invisibili, lavorano nei campi in tutta Europa, a condizioni peggiori dei colleghi uomini, già al di sotto di quanto previsto dalla legge. Questo è il quadro emerso da inchieste e ricerche di associazioni, docenti e giornalisti tra cui,
Un’alternativa etica e pulita per fare la spesa esiste e, sebbene rappresenti ancora una pratica marginale in Italia, si sta facendo strada tra l’opinione pubblica. E molto del merito va riconosciuto alle associazioni e alle realtà che si battono direttamente dai territori dove il sistema del caporalato coinvolge più braccianti in condizioni di
Barikamà in lingua bambara, quella parlata prevalentemente in Mali, vuol dire “resistente” e riassume lo spirito con cui la cooperativa sociale omonima, dal 2011, si occupa della produzione di ortaggi biologici e yogurt “all’africana” direttamente nella periferia romana. Abbiamo già avuto modo di conoscere altre realtà virtuose che coinvolgono braccianti in progetti che fanno
Solamente un euro ogni venti che vengono spesi per acquistare prodotti agroalimentari nei supermercati ripaga il lavoro di chi, quegli alimenti, li produce. Questo è uno dei dati del rapporto “Sfruttati”, pubblicato da Oxfam nel mese di luglio 2018, che sottolinea anche come una percentuale considerevole dei braccianti, a livello globale, viva in condizioni
Rosarno e Foggia, lo sfruttamento dei braccianti e l’emergenza dei migranti: è a questo che siamo abituati a pensare quando si parla di caporalato, ma la questione è più profonda, complessa e intricata. Per questo il giornalista Antonello Mangano che da anni si occupa del tema, ha voluto dar vita a “Filiere”, un’iniziativa
La stagione di raccolta degli agrumi nella Piana di Gioia Tauro, in Calabria, si è conclusa. La maggior parte delle oltre 3.000 persone che hanno lavorato nei campi nei mesi invernali si è spostata, la maggior parte verso Foggia per occuparsi degli asparagi e del trapianto delle piantine di pomodoro. Abbiamo già osservato
Parte dalle campagne di Bari e Nardò, in Puglia, la sfida al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura di due associazioni che, in pochi anni, hanno dato vita a una importante realtà produttiva fondata su principi chiari: il riconoscimento dei diritti di chi lavora la terra, il rispetto dell’ambiente e delle colture, il mutualismo
Non solo Meridione e non solo caporalato, lo sfruttamento dei lavoratori è un affare che coinvolge, in forme e dimensioni differenti, tutti i paesi europei. Lo afferma il VII Rapporto del Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA), che traccia un quadro esaustivo e aggiornato delle
Newsletter
Compila il form e iscriviti ora alla newsletter de Il Giornale del Cibo. Riceverai ogni giovedì una selezione degli articoli, delle ricette e degli eventi più rilevanti della settimana sul mondo del food e dintorni.