Sulla scia di quello preparato quest’estate per il mio compleanno (dalla ricetta di Rumiko72) ho voluto provare questa ennesima versione del cheesecake da confezionare (ora l’ho scoperto!) rigorosamente il giorno prima per ragioni sia estetiche (perchè si solidifica e assume il suo bell’aspetto compatto) sia gustative (si insaporisce notevolmente di più!) Rispetto agli ingredienti della
Tiliccas: questo delicatissimo e delizioso dolcetto Sardo con i suoi ingredienti naturali ci arriva dalla notte dei tempi, ma è tutt’ora attuale, amato e apprezzato dai buon gustai.
Per preparare questi dolcetti occorrono 3 teglie per dolcetti da 12 porzioni, quelle da muffin e i pirottini di carta per il forno. Inseritene uno per ogni stampino delle teglie.Possono essere conservati in un contenitore ermetico per un paio di giorni.
Questo dolce è una ricetta della mia bisnonna, Nonna Anna, detta Nonnarella, crasi nata delle parole Nonna e Caramella che pronunziavo appena la vedevo…Queste zeppole devono il loro nome all’impasto che consiste in farina calata in acqua bollente, e che va tenuto al caldo fino al momento della frittura. L’impasto è simile alla pasta bignè.
Dolcetti diffusi in tutto il Veneto. Tradizionali del periodo carnevalesco, si trovano ormai tutto l’anno (soprattutto a Venezia). In questa versione antica lo zucchero è sostituito dal miele (non deve avere retrogusto amaro: quindi sono banditi tarassaco, castagno e fioriture di montagna)
Credo che tutti conoscano,le frittelle di mela renetta. Ciambelle di mela renetta alte 1 centimetro passate nella pastella e fritte,questa ricetta apre la porta ad altri tipi di frutta,se si usa della frutta molto “acquosa” si consiglia prima di passarla nella pastella , di infarinarla ,la pastella aderisce meglio alla frutta.
Non è la ricetta per la quale è richiesta l’IGP, ma è un’eleborazione di mia mamma, romagnola doc! Vi posso assicurare che è buonissima e molto digeribile, non è nemmeno paragonabile a quella che vendono nelle tante baracchine che riempiono la Romagna! Parola di Romagnola! Immagine in evidenza di: Seba Tataru/shutterstock.com
La preparazione del Torrone di Mandorle era un tempo riservata alle donne di Tonara (paese della Barbaggia Belvi Mandrolisai, posto negli avamposti del Gennargentu alla quota da 850 a 1000 metri sul livello del mare) che “si facevano i muscoli” girando per ore e ore – minimo 4 – sino a che la massa di
(Aceto aromatizzato) ( questo aceto e’ delizioso per realizzare una vinaigrette, per insaporire una composta di mele o per deglassare una carne ( ad esempio un petto d’anatra).
Si racconta che un medico nutrizionista Svizzero Max Bircher 120 anni fa ,durante una sua escursione sulle alpi,si fermò in un alpeggio, (pascoli d’alta montagna) per riposare,e rifocillarsi ,una contadina le offrì parte di quello che lei e suoi figli stavano mangiando,una scodella di latte con dentro dei cereali schiacciati delle bacche e noci macinate,conquistato
Gli struffoli, (sempre chiamati al plurale, mai al singolare) sono uno dei dolci più cari al cuore dei napoletani, visto che la tradizione vuole che non manchino mai sulla tavola alla vigilia di Natale. Una curiosità: sono un dolce legato alle più antiche radici della città, infatti gli antichi greci che la fondarono preparavano un
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