Ho pensato a questa ricetta perché perfetta per questo periodo dell’anno e questi ingredienti creano un mix di sapori robusti e genuini, che fa pensare subito alle giornate autunnali passate in casa al calduccio sotto la copertina.
Tipica ricetta valdostana nata a Valpelline, villaggio a pochi chilometri a Nord di Aosta. Ci sono due modi per prepararla. Il primo col cavolo verza lessato, il secondo col cavolo verza stufato (o brasato come dicono i valdostani). Le ho provate entrambi e, a mio avviso, c’è pochissima differenza.
E’ un ottimo piatto, tipico della campagna senese, forse un po’ troppo invernale, data la presenza del cavolo nero ma è talmente buono anche senza il cavolo, che lo si può mangiare in ogni stagione.
Nei periodi più freddi dell’inverno, nelle campagne intorno a Firenze, si era soliti preparare, in alternativa alla ribollita, la brizzola. Per entrambe le preparazioni si parte da un minestrone particolarmente ricco di verdure stagionali, ma mentre per la ribollita lo si addensa con fette di pane raffermo, per la brizzola lo si usa come base
Questa è una delle ricette finaliste del concorso Genitori Cuochi per un Giorno, per la sezione primi. L’autrice è Simona Mezzani mamma di Isabella della scuola primaria Leopardi di Reggio Emilia.
Era un piatto comunissimo in tutte le case dei quartieri poveri di Firenze, anche se all’epoca veniva cucinato più per economia che perchè piacesse, tant’è che i fiorentini se ne vergognavano, e, se si voleva offendere una persona, la si apostrofava dicendogli che: era venuto sù a brodo di lampredotto. Lo si vendeva a fiaschi
Sempre buona, sempre presente, sempre piena di ricordi… E’ una vera leccornia rustica la tipica ribollita che si mangia solo in Toscana. E’ un piatto semplice, economico, conviviale e gustoso che richiede soltanto l’uso di prodotti freschi e genuini, cotti con amore.
Un primo di mare con i sapori e i profumi del rigido inverno. I cavatelli sono una tipica pasta pugliese simile a degli gnocchetti aperti che in questo piatto sono abbinati ad uno stufatino di cozze e zucca e del cavolo nero.
Oggi vengo a voi stimate amiche e cari amici con una ricetta la cui origine si perde nella notte dei tempi,molto probabilmente la usavano anche i popoli dei Nuraghi,vi parlo di: fae sicca a sa Cuglieridana Lasciatemi spendere qualche riga, per presentarvi con malcelato orgoglio il mio paese d’origine CUGLIERI va considerato tra i più
O Pignatto grasso, prima di essere spodestata dai maccheroni, all’inizio del XIX secolo, era il piatto nazionale napoletano per eccellenza. Essendo economica e nutriente il popolino se ne cibava quasi quotidianamente… il mistero è come facessero i miei antenati a resistere senza danni a questo regime alimentare… ma pur essendo eufemisticamente pesantuccia è squisita e
Questo piatto che a Pisa e’ conosciuto con il semplice nome di “zuppa” e’ un piatto povero della cucina Pisana è sempre più raro trovarlo nei Ristoranti e nelle Trattorie della città mentre non avrete difficoltà nell’assaggiarlo se capitate in zona per un festa paesana o una sagra contadina. Il pane che deve essere usato
Il Bordatino e’ un antica minestra Toscana realizzata con “materiali di recupero” del giorno prima che si prepara oramai raramente nelle zone di Pisa Lucca e Livorno E’ un piatto della cucina povera, una sorta di polentina “lenta”, cioè non troppo densa con i fagioli e il cavolo nero. L’origine “forse”, anche se sono pisano
Questa ricetta se non vado errando è umbra e si chiama Brustengo. L’ho provata personalmente e devo dire che è stata un successo: è piaciuta a tutti.
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