Docg, Doc , Dop, Igt, Igp: il territorio italiano é pieno di eccellenze alimentari, spesso ufficialmente riconosciute come tali, talvolta note solo agli amanti della cultura gastronomica e della buona cucina. Per questo abbiamo deciso di dedicare una sezione ai prodotti che caratterizzano le nostre regioni e i nostri borghi, ma anche agli alimenti e alle preparazioni di alta qualità che occupano un posto privilegiato nella cultura gastronomica e nelle tradizioni di altri Paesi.Vini, birre prodotte artigianalmente, carni, formaggi, paste ripiene e dolci sono solo alcune delle tipologie dei prodotti di cui vi racconteremo ogni cosa: le origini, il territorio di provenienza, le tradizionali tecniche di produzione e lavorazione, gli usi e le curiosità a cui sono legati.
Da sempre considerate uno dei capisaldi della rosticceria siciliana, le arancine o gli arancini sono un’autentica squisitezza gastronomica, che viene fuori dall’unione del riso con ragù e piselli, o prosciutto. Si mangiano rigorosamente fritte e calde, a volte si rischia anche di ustionarsi il palato. In giro per le città siciliane è facile trovarle, in
“Dla tevla an t’alvèr mai se la baca la ‘n sà ‘d furmaj” – ovvero “da tavola non ti alzare mai se la bocca non sa di formaggio”, recita un proverbio diffuso nella valle Padana, ma che potrebbe benissimo avere corrispondenti espressioni in ogni dialetto d’Italia. Sì, perché, chissà in quale remota epoca il
Con una sentenza del 23 aprile, il Tribunale dell’Unione Europea ha stabilito una volta per tutte che la vera piadina può essere prodotta solo ed esclusivamente in Romagna. La sentenza giunge alla fine di un percorso tortuoso e complesso che ha visto come protagonista proprio la “piada”, ma ormai non ci sono più dubbi:
“L’Italia è una terra storicamente fertile, ricca di prodotti enogastronomici di estrema qualità, spesso originali e tutti da scoprire. Viaggiare in lungo e in largo per il Belpaese è anche, quindi, un’occasione da cogliere per provare verdure, frutta, prosciutti, formaggi tipici del territorio, riscoprendo sapori e zone spesso fuori dagli itinerari più turistici. Quest’oggi vi conduciamo, dunque, in
Col suo inconfondibile sapore dolce e delicato, il prosciutto di Parma DOP è uno dei salumi più apprezzati in Italia. Anche all’estero gode di ottima fama, come confermano i dati relativi alle esportazioni, che nel 2017 sono cresciute dell’1,2%. Vera delizia per il palato, il crudo dolce di Parma si caratterizza anche per un alto
Tutti noi conosciamo lo zafferano, la spezia color oro che arricchisce i nostri piatti, donando un profumo intenso e un sapore inconfondibile a primi e secondi. Tanto profumata quanto rara, questa deliziosa spezia, dell’oro non ha solo il colore, ma anche il valore. Infatti, per un solo grammo di pistilli di zafferano il prezzo varia
Ci sono terre che sembrano destinate a gravitare su stesse, con storie troppo vivide per essere passate, ma allo stesso tempo così allontanate da non sentirle presenti. Siamo a Cinisi, il paese di Peppino Impastato, dove sono state girate quasi tutte le scene de I Cento Passi, a pochi chilometri da Capaci e dal fumo
Lo scorso gennaio ha richiamato l’attenzione la notizia di un grande ordinativo di vino Primitivo da parte della Casa Bianca, con una conseguente ribalta per le produzioni della Puglia e del Salento, dove il vitigno è tipico. Dopo aver approfondito le differenze fra affinamento in barrique e in anfora, questa volta ci occuperemo del Primitivo
Lo sapevate? Ci sono api che sono solo nere, come quella sicula. Ha popolato per anni la Sicilia finché non è iniziata lentamente la sua estinzione, soprattutto a causa dell’ibridazione con la ligustica, l’ape più diffusa in Italia. Anche l’uomo ha contribuito, utilizzando da anni in agricoltura sostanze più vicine alla chimica che alla natura,
Lo sapevate che la lumaca è l’unico animale sopravvissuto a Chernobyl? Ancora oggi il suo corpo è radioattivo, ma riesce comunque a vivere tranquillamente. Nell’ultimo periodo l’elicicoltura, l’allevamento di lumache, si è diffusa molto anche in Italia, con circa 10.000 aziende professionali elicicole attive; in realtà continuiamo a importare ancora gran parte delle lumache dall’estero, in
Benvenuti nel regno della biodiversità. Non è un’utopia possibile, ma una realtà fatta di persone in carne e ossa, come lo scienziato Gaetano La Placa e i tre agronomi Vittorio Lipuma, Vincenzo David, Damiano Cerami. Uniti dal 2010 nella Cooperativa Petraviva Madonie, questi quattro giovani, che inizialmente erano sette, hanno deciso di dedicare le loro
La marinatura è l’ennesima dimostrazione che l’autoctonia non esiste, nemmeno a tavola. La cucina, come la vita, è l’esito di incontri, scambi, migrazioni, che da sempre hanno arricchito le nostre tavole, senza mai togliere nulla. Insomma, diciamo che almeno in quanto a cibo lo ius soli è stato approvato già da un po’! La tecnica
Il Collio è l’unico posto al mondo dove cresce da più di trecento anni un radicchio a forma di rosa. È la Rosa di Gorizia, le cui sementi sono state custodite e tramandate gelosamente, di generazione in generazione, dagli agricoltori locali. Oggi non sono rimasti in molti a produrla, ma non è di certo il
“Come si può governare un paese che ha 246 varietà differenti di formaggio?“ pare abbia domandato Charles De Gaulle a proposito delle difficoltà incontrate nella guida della Francia. Chissà cosa avrebbe detto allora, monsieur le général, di fronte alle ben 487 varietà conosciute in Italia – senza contare quelle che sicuramente sfuggono alle maglie delle
Non mi dite che fino a questo momento avete utilizzato solo i capperi e non le loro foglie o i loro frutti, i cucunci. Se così fosse, dovete assolutamente rimediare, conoscendo meglio questo prodotto in tutte le sue declinazioni; infatti, noi solitamente consumiamo i boccioli dei fiori di cappero non ancora schiusi, mentre più raramente si
La cucina emiliana, si sa, ha una posizione estremamente permissiva in fatto di calorie, soprattutto durante le stagioni più fredde. Nella tradizione contadina, infatti, i mesi dell’autunno inoltrato e quelli invernali, nonostante i campi fossero ormai a riposo, non erano certo dedicati all’ozio, ma ad attività che comunque richiedevano tanto dispendio di energia, come la
La focaccia di Recco va mangiata a Recco. Calda, fumante, appena sfornata. In piedi o al massimo su una panchina, con il formaggio che ti cola prima sulle mani e poi sulla giacca. Eh sì, perché devi sporcarti quando la mangi! Queste sono le uniche regole che valgono per tutti, più o meno da sempre.
Se è vero che siamo quel che mangiamo, allora siamo sicuramente mais, anzi siamo prodotti della lavorazione del mais, come scrisse Michael Pollan ne Il dilemma dell’onnivoro. Ebbene sì, perché il mais con la sua versatilità d’impiego (e assenza di glutine) è l’eroe della nostra storia, che ha conquistato le tavole diffondendosi più di qualsiasi
Davvero la zona di produzione di un alimento, il suo microclima, la particolare composizione dell’aria e delle materie prime provenienti proprio da quel territorio e un certo savoir-faire della gente del posto concorrono in modo determinante a dare vita a un prodotto dalle caratteristiche uniche, irreplicabili altrove? Dalle parti della Bassa parmense, dove la pianura
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