Usando una metafora potremmo dire le tradizioni gastronomiche di un Paese sono il DNA della sua cultura, stratificata nei secoli. Non si può infatti parlare di cibo senza riservare un occhio di riguardo a tutti i suoi aspetti culturali: l’origine dei piatti, il loro nome, il significato di gesti e le consuetudini che ruotano attorno alla tavola non sono meno importanti degli ingredienti e delle fasi di preparazione di una pietanza. Il cibo é la forma culturale più istintiva che esista, è insieme un’esigenza di vita ed un linguaggio artistico che unisce uomini di ogni razza e religione.Una costante della storia dell’uomo, in grado di permeare qualsiasi forma espressiva: visiva, letteraria, musicale, cinematografica. Ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare questa sezione al rapporto tra cibo e cultura.
Nigiri, maki, chirashi e temaki. Non vi basterà conoscere i diversi nomi della cucina giapponese per essere considerati dei veri sushi lover. E nemmeno dire di frequentare sushi bar e ristoranti kaiten-sushi ogni settimana vi permetterà di fare bella figura. Quello che, invece, dovete assolutamente sapere per stupire i vostri commensali durante
Quando si parla di cibo di strada, pizza, panini e fritti misti sono solo una faccia della medaglia. Almeno per quanto riguarda il panorama culinario italiano. Se, infatti, il nome “street food” può trarre in inganno, la tradizione del Belpaese è ricchissima di esempi e ghiottonerie da leccarsi i baffi, perfette da
“I’m a Barbie girl in a Barbie world, life in plastic, it’s fantastic…”: quanti di voi ricordano Barbie Girl degli Aqua e la stanno già canticchiando? E come dimenticare Wannabe delle mitiche Spice Girls, o film come Titanic, Pulp Fiction, il Grande Lebowski? O ancora, la giacca di jeans, le maxi-zeppe o
Chi come me è nato negli anni ‘80, ricorderà le estati della nostra infanzia: infinite e assolate, tra gite in bicicletta, pomeriggi con gli amici e gelati coloratissimi che hanno fatto la storia di una generazione. Abbiamo già vissuto un momento nostalgia con le merendine anni 70 e anni 80 non più
Gli ingredienti da usare in cucina prima o poi si esauriscono e quando accade non c’è ortaggio trovato sull’Isola di Pasqua che tenga. Ciò che fa la differenza infatti non è solo l’esclusività della materia prima, ma la conoscenza che il cuoco ha del prodotto, il miglior modo in cui riesce ad esaltarlo,
Nel 2018 la foto con più like su Instagram è stata quella di un uovo. Ma non un uovo cotto in qualche ricetta speciale, e nemmeno appartenente a una razza particolarmente rara. Non un uovo preistorico, né creato da tecnologie portentose: un semplice, banale, insignificante uovo di gallina, su sfondo bianco, con il
I sottolio calabresi: più che il prodotto tipico di una terra, un vero e proprio mito, capace in qualsiasi momento di rievocare il sapore della cucina casereccia con appena una svitata di tappo. In Calabria la stagione estiva porta con sé, oltre al caldo misto al vento che profuma di mare, una grande abbondanza di
Dolce, salato, amaro e aspro: se anche voi siete cresciuti con la convinzione che i gusti siano solo quattro, potrebbe stupirvi sapere che abbiamo, da tempo, raggiunto le dita di una mano e che, da pochi anni, si è persino aggiunta un’unità in più al conto. Di cosa stiamo parlando? Di umami, il
Minimalismo, anche a tavola, o meglio nei menù dei ristoranti perché, si sa, un piatto vuoto non sazia nemmeno la vista. Questo è uno dei trend che, dopo essere partito da New York ormai qualche anno fa, sta raggiungendo anche l’Italia. Si chiamano “one dish restaurant” oppure “lone dish restaurant”, si tratta
Tra le carni di manzo più pregiate e ricercate, oggi non possiamo non parlare di Wagyu e di Kobe. Apprezzate in tutto il mondo e utilizzate da rinomati chef, queste carni oggi sono utilizzate anche per la produzione di eccezionali salumi e prosciutti, in particolare a metodo zero. Di cosa si tratta? Lo
Poche cucine sono affascinanti come quella mongola, che riflette l’identità di un popolo di allevatori e cacciatori nomadi. Noi l’abbiamo scoperta grazie a Wei, giovane proprietario del ristorante Little Lamb, nel quartiere Paolo Sarpi di Milano. In questo articolo vi racconteremo tutto quello che abbiamo imparato sulla cucina mongola e il cibo
Esistono cibi che fanno bene. Ma non nel senso di valori nutrizionali, apporto calorico o proprietà nutritive. Non solo, almeno. Si tratta, piuttosto, di un bene più profondo e diffuso, un bene comune, che vi racconteremo grazie a un recente progetto. Il 31 marzo 2019, infatti, è stato inaugurato il primo mulino di
Oggi, parole come confini, frontiere, migrazione e migranti, sono entrate a far parte del vocabolario quotidiano e riempiono le pause delle nostre giornate, quando accendiamo la televisione, leggiamo un giornale, o apriamo i social network. Ci troviamo in un’epoca in cui, se da una parte i confini tra i Paesi sono sempre più
Da tempo siamo ormai ossessionati dalla food photography e, vittime felici del #foodporn e dei suoi effetti sul nostro cervello, ci siamo quasi assuefatti dalla visione continua di piatti, ingredienti, cuochi e cucine, tanto da non accorgerci neanche più della mole di immagini riguardanti il cibo che ci passano sotto gli occhi senza sosta.
È vero, vi abbiamo già parlato tanto della cucina in Tunisia. Ma non potevamo tralasciare la mechouia, l’insalata tunisina per eccellenza, che si può trovare da sola, decorata in vari modi, ma anche come ingrediente di altre preparazioni. Noi l’abbiamo assaggiata sempre a casa di Abdelfattah Milk e di sua moglie Kaouther, che
Senza dubbio Ibiza è nota per l’essere l’isola del divertimento. Ma oltre alla movida, c’è tutta una Eivissa che non ti aspetti, fatta di montagne di sale, animali che pascolano liberi e vigne che prosperano. Abbiamo ricercato per voi cosa mangiare a Ibiza, con una generosa selezione di prodotti che vengono creati e
Dai primi anni 2000 ad oggi sono aumentate notevolmente le lamentele, da parte di critici e persone comuni, per l’elevata rumorosità dei ristoranti causata dal mix, spesso sgradito, di suoni, voci e movimenti di oggetti e persone. E probabilmente anche a voi sarà capitato almeno una volta nella vita di uscire da un
Non si può andare in Tunisia senza assaggiare il brik. Questo involtino, infatti, si trova praticamente ovunque: nelle case, nei ristoranti, ma soprattutto per le strade, in quanto principale street food tunisino per eccellenza. Ma i più temerari possono anche provare a farlo a casa, nella consapevolezza che si tratta di un
La cucina tunisina sa di Mediterraneo più di qualsiasi altra. I suoi ingredienti, i suoi abbinamenti, quei profumi, quei sapori e poi i suoi colori. Nel tempo, come tutte le cucine del mondo, è cambiata e si evoluta, per cui troviamo ancora sia piatti antichi e tradizionali, come il più noto cous
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